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Essere presenti nel corpo: dare vita a un processo di consapevolezza e cambiamento in contesti di malattia

Immagine del redattore: Chiara De LeonardisChiara De Leonardis

Essere presenti nel corpo significa entrare in contatto con noi stesse e noi stessi in modo profondo e autentico, ascoltando i nostri bisogni e riconoscendo ciò che ci fa stare bene. Questo stato di presenza non si limita a un'osservazione passiva, ma ci invita a scegliere consapevolmente di soddisfare quei bisogni, onorando il nostro benessere fisico, emotivo e mentale.


Attraverso questa connessione, sviluppiamo una maggiore consapevolezza di chi siamo e di ciò di cui abbiamo realmente bisogno, liberandoci dalle abitudini automatiche o dalle aspettative esterne che spesso guidano le nostre scelte. Diventare presenti nel corpo ci dà il potere di scegliere con intenzionalità, di rispondere invece che reagire, e di prendere decisioni che riflettano i nostri valori più autentici.

Questa consapevolezza corporea non solo ci radica nel momento presente, ma diventa la chiave per un cambiamento completo e duraturo. Ci permette di vedere chiaramente ciò che non è più allineato con il nostro benessere, di lasciarlo andare e di creare uno spazio per nuove abitudini, nuovi pensieri e nuove possibilità. È attraverso il corpo che iniziamo il processo di trasformazione, riconoscendo che il cambiamento autentico parte sempre dall'interno di noi.


Essere presenti nel corpo durante la malattia


Quando il corpo è il centro di una sfida di salute, essere presenti può sembrare difficile, persino doloroso. Tuttavia, affrontare una malattia spesso ci porta a vivere il corpo come qualcosa di separato da noi. Attraverso la lettura di cartelle cliniche, anamnesi, esami diagnostici e terapie, impariamo a parlare del corpo e non a "stare nel corpo", quasi come fosse un’entità esterna a noi da analizzare, trattare o correggere.

Questo distacco, seppur funzionale nel contesto medico, può farci perdere il senso di connessione con il nostro corpo, alimentando una sensazione di estraneità e frammentazione. Eppure, è proprio in questi momenti che la connessione corporea diventa una risorsa fondamentale.


Ci permette di:

  • Riconoscere e accettare i limiti senza sentirci definiti da essi.

  • Trovare sollievo attraverso il movimento consapevole, la respirazione o tecniche di mindfulness.

  • Integrare mente e corpo, aiutandoci a superare la sensazione di frammentazione che spesso accompagna le esperienze di malattia.



L’importanza dell’embodiment nel Medical Coaching


Nel contesto del Medical Coaching, l’embodiment – ovvero la capacità di essere presenti nel corpo – diventa un elemento centrale per affrontare le sfide legate alla malattia o a momenti critici di salute. Il distacco dal nostro corpo può generare senso di alienazione, frustrazione e persino il rifiuto del corpo stesso.


L’embodiment ci aiuta a modificare questa dinamica, permettendoci di riconnetterci al corpo e riconoscendolo come un alleato nel percorso di guarigione. Durante un percorso di Medical Coaching, lavorare sulla consapevolezza corporea significa:


  • Riconoscere i segnali del corpo: Imparare a identificare tensioni, dolore o disagio senza giudizio, ma come messaggi che ci invitano a prenderci cura di noi stessi.

  • Coltivare resilienza: Radicandoci nel presente attraverso il corpo, sviluppiamo una maggiore capacità di affrontare le sfide con calma e chiarezza.

  • Riappropriarci del nostro potere personale: Anche nei momenti in cui la malattia sembra toglierci il controllo, essere presenti nel corpo ci aiuta a fare scelte consapevoli per il nostro benessere, valorizzando ogni piccolo passo verso la salute.

  • Coltivare una relazione più compassionevole con il proprio corpo, anche nei momenti di difficoltà.


La vera trasformazione avviene quando non ci limitiamo a “osservare” il corpo, ma iniziamo a “essere” il corpo. Non si tratta solo di ascoltare i segnali che ci invia, ma di riconoscerlo come parte inscindibile di noi stessi. Questo passaggio – dalla consapevolezza del corpo alla consapevolezza come corpo – ci invita a vivere pienamente, abbracciando il corpo come parte fondamentale della nostra identità.


Ritrovare il corpo, quindi, significa riappropriarci di esso come parte viva e integrante di chi siamo, anche nelle sfide più difficili. È un atto di presenza e riconciliazione che ci permette di andare oltre la malattia, riscoprendo la nostra capacità di vivere, scegliere e trasformarci.







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