Il corpo sa, la mente racconta: il Medical Coaching tra performance e benessere
- Chiara De Leonardis
- 11 apr
- Tempo di lettura: 3 min

La salute è spesso trattata come un fattore esclusivamente medico. Eppure, ogni sintomo ha anche una storia emotiva da raccontare. Quando riceviamo una diagnosi o affrontiamo una condizione cronica, tendiamo a reagire razionalmente: cerchiamo soluzioni, cure, specialisti. Ma intanto il corpo parla attraverso la stanchezza, l’insonnia, l’irrequietezza e la mente risponde con pensieri ricorrenti, paure, senso di impotenza.
Nel mio lavoro come Medical Coach, ho imparato che per accompagnare davvero una persona in un percorso di cura o di riabilitazione è necessario creare un dialogo profondo tra corpo e mente. È lì che può nascere un cambiamento autentico.
L’approccio olistico: oltre la parola di moda, una prospettiva necessaria
Negli ultimi anni, il termine "olistico" è diventato onnipresente. Lo troviamo associato a trattamenti, corsi, filosofie… spesso in modo generico o confuso. Eppure, se torniamo all’origine della parola (dal greco ὅλος, ὁλο - tutto, intero) ci accorgiamo che il suo significato è profondamente rilevante, soprattutto quando si parla di salute, cura e benessere ma anche quando facciamo riferimento all'ambito aziendale o professionale.
Cosa significa davvero praticare un approccio olistico?
Significa guardare alla persona nella sua interezza: corpo, mente, emozioni e relazione con il suo Sé superiore (o in qualsiasi altro modo lo si voglia chiamare). Non esiste una parte della nostra esperienza che possa essere considerata isolata rispetto al resto.
Non puoi curare un corpo senza tenere conto di ciò che prova.
Non puoi supportare una mente senza ascoltare ciò che il corpo segnala.
Non puoi promuovere benessere se trascuri il contesto in cui una persona vive, lavora, intrattiene relazioni.
Un approccio integrato, non alternativo
Un approccio olistico non è “alternativo” alla medicina o alla psicologia. Non si tratta di new age o spiritualismo superficiale. È un modo di integrare diversi livelli dell’esperienza umana, riconoscendo che il cambiamento, soprattutto quando è legato alla salute e non solo, avviene su più piani contemporaneamente.
Il valore dell’approccio olistico nel coaching aziendale
Quando si parla di business coaching, la tendenza più comune è quella di considerare le persone solo come professionisti, separati dai loro aspetti personali. Spesso, nelle organizzazioni aziendali si pensa che l'ambito lavorativo debba essere gestito con razionalità, produttività e prestazioni, mentre emozioni, sensazioni e benessere restano confinati nella sfera personale.
Ma questo è un errore che rischia di compromettere la vera efficacia del coaching, come ho osservato anche in alcuni coachee che ho incontrato in ambito aziendale: professionisti e professioniste brillanti sul piano tecnico, ma disconnessi dal proprio sentire, in difficoltà nella gestione dello stress o nell’affrontare relazioni complesse perché non abituati a integrare emozioni, corpo e pensiero nel loro agire quotidiano.
In alcuni casi, erano quasi intimoriti quando introducevo temi legati al corpo, alle emozioni, alla consapevolezza, perché non li percepivano come “legittimi” o pertinenti rispetto agli obiettivi aziendali. Eppure è proprio lì che è avvenuta la vera trasformazione.
Un piccolo esercizio per te
Se stai attraversando un momento complesso, puoi iniziare da qui. Fermati un attimo e chiediti:
Come si sente il mio corpo in questo preciso istante?
Cosa sto spingendo via o evitando, nel tentativo di andare avanti o di resistere?
Qual è il mio vero bisogno, al di là delle urgenze del momento?
In conclusione
L’approccio olistico quindi non si applica solo al benessere fisico e mentale, ma secondo la mia esperienza necessita di essere integrato anche nel contesto professionale, specialmente nelle realtà aziendali dove le persone sono chiamate a prendere decisioni, gestire relazioni interpersonali e performare sotto pressione. L’idea che corpo, mente ed emozioni siano elementi separati dalla sfera professionale è davvero poco utile per la crescita individuale e organizzativa.
La connessione corpo-mente non è un’idea astratta. È una pratica. È un modo di vivere con più integrità, anche quando siamo sottoposti a stress o vogliamo migliorare la nostra performance. Il Medical Coaching si inserisce proprio in questo spazio, tra ciò che il corpo esprime e ciò che la mente racconta.
Se vuoi approfondire questo approccio per te o per la tua organizzazione, scrivimi. Oppure continua a seguirmi per altri spunti su wellbeing, consapevolezza e trasformazione.
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